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Il bimbo che non dorme? Tale e quale la mamma!

Il bimbo che non dorme tale e quale la mamma

“Talis pater, talis filius”. I latini non avevano dubbi nel definire le caratteristiche del bimbo, riferendole soprattutto al padre. Ma per il piccolo che fa fatica a riposare a dovere  è meglio pensare alla mamma. Se lei fatica a cadere tra le braccia di Morfeo e riposare saporitamente, anche il bimbo tenderà ad essere più agitato, con risvegli notturni e con difficoltà ad addormentarsi che, pur non essendo in alcun modo patologiche, a volte possono essere difficili da affrontare per i genitori. La curiosità viene da una ricerca che ha confrontato il modo e il tempo del riposo notturno di duecento bimbi tra i 7 e i 12 anni. Le caratteristiche del sonno dei bambini, registrate attraverso specifici esami elettroencefalografici sono state messe a confronto con quelle dei genitori (entrambi con disturbi del sonno) che, invece, hanno spiegato le loro abitudini attraverso specifici questionari. Lo studio dimostra che se esiste una predisposizione di entrambi i genitori a dormire meno e/o male, i loro figli tendono ad avere un sonno più leggero e difficile da far iniziare rispetto ai coetanei. Soprattutto, e in questo sta la curiosità, si instaura tra madre e figlio una sorta di “cordone ombelicale” di emulazioni: rispetto al papà – questa l’ipotesi dei ricercatori – il maggior tempo che le mamme passano con i bimbi porterebbe più facilmente i piccoli a “copiare” il loro atteggiamento, replicando anche le difficoltà con il riposo. Anche senza andare a cercare meccanismi complessi, in ogni caso, l’importante è, quando si riscontrano difficoltà del bimbo ad addormentarsi, non drammatizzare come se abituarlo a dormire per il tempo necessario fosse la problematica massima da affrontare. Con i consigli del pediatra e un pizzico di leggerezza, anche far addormentare il piccolo può diventare più semplice.

I consigli pratici per gli adulti “agitati”:

  • Rispettare le “porte” del sonno. L’organismo si adatta a riposare sempre ad una stessa ora, mentre a volte si fatica a prendere sonno quando si va a dormire più tardi. E’ importante cercare di a dormire ogni sera e alzarsi ogni mattina alla stessa ora, anche durante il fine settimana.
  • Non rimanere a letto svegli. Il letto va utilizzato solo per dormire. Quindi, se non si riesce a prendere sonno conviene piuttosto alzarsi, magari per dare tempo all’organismo di prepararsi al riposo, sfruttando la lettura di un buon libro o l’ascolto di musica. 
  • Carboidrati a cena. Per riposare bene occorre rispettare nella giornata il ritmo dei pasti senza esagerare a cena. Meglio evitare piatti troppo elaborati e ricchi di grassi, lasciando invece spazio ai carboidrati come ad esempio la pasta o il riso, a dosi ridotte e con condimenti leggeri.

Cosa non fare:

  • Attenzione allo sport. L’attività fisica fa bene, ma andrebbe fatta qualche ora prima di prendere sonno. Altrimenti c’è il rischio di avere un’eccessiva stimolazione dell’organismo che rilascia sostanze legate allo sforzo e che possono quindi avere effetti “eccitanti”.
  • Occhio alla doccia. Per riuscire a riposare bene, poco prima di prendere sonno non fate la classica doccia rigenerante, che invece va benissimo la mattina. La doccia dà energia e  ha un effetto stimolante. Per dormire, meglio un bagno rilassante. 
  • Niente alcol a cena. Gli alcolici possono dare una sensazione di sonnolenza, ma quando l’alcol termina l’effetto si rischia di svegliarsi nel cuore della notte. E riprendere sonno diventa difficile. Allo stesso modo niente bevande gassate contenenti caffeina.